TEST GENETICO “SALUTE E PREVENZIONE”
LIVELLI DI OMOCISTEINA: Il gene MTHFR codifica per un enzima coinvolto nel metabolismo e nell’utilizzo dell’acido folico e delle vitamine B6 e B12. Mutazioni su questo gene possono spesso essere associati ad un aumento dei livelli di omocisteina nel plasma con conseguente possibile aumento del rischio di patologie di tipo cardiovascolare.
LIVELLI DI VITAMINA D: La vitamina D aiuta il mantenimento e l’assorbimento di calcio e fosforo nel sangue, inoltre permette la formazione di ossa robuste. A lungo termine la deficienza di vitamina D aumenta il rischio di osteoporosi e fratture. Il gene VDR codifica per il recettore della vitamina D che influenza la produzione di diverse proteine, alcune di queste coinvolte nell’utilizzo del calcio indispensabile per lo sviluppo ed il mantenimento della massa ossea.
ANTIOSSIDANTI E RADICALI LIBERI: Gli antiossidanti aiutano a prevenire l’accumulo di radicali liberi, che può altrimenti portare a fenomeni di stress ossidativo, responsabile di alcune patologie e dell’invecchiamento della pelle. Il gene SOD2 codifica per un enzima che rimuove i radicali liberi all’origine, rappresentando la prima linea di difesa delle cellule.
LIVELLI DI GRASSI E COLESTEROLO: Variazioni a livello dei geni in esame possono provocare un aumento dei trigliceridi nel sangue, aumentando il rischio di insorgenza di patologie di tipo cardiovascolare. FABP2 codifica per una proteina che regola l’assorbimento dei grassi a livello intestinale. Una sua alterazione espone alle tendenza di livelli più alti di grassi nel sangue. APOA2 fa parte delle HDL (colesterolo buono) che rimuovono dalle arterie il colesterolo in eccesso, trasportandolo al fegato.
INFIAMMAZIONE SISTEMICA: L’infiammazione è il processo con cui l’organismo elimina le cause di un danno cellulare o tissutale. I geni che regolano l’infiammazione possono avere una variante negativa e rimanere in funzione anche quando la riparazione è terminata, provocando reazioni eccessive o non necessarie.
TEST GENETICO “DIMAGRIMENTO”
SENSIBILITA’ AI CARBOIDRATI: Un preciso insieme di geni studiati in questo test è legato alla sensibilità insulinica. Una o più alterazioni di uno o più geni facenti parte di questo gruppo sono associate ad una aumentata sensibilità all’insulina, quindi il paziente risentirebbe maggiormente dell’effetto dei carboidrati e degli zuccheri sulla glicemia.
Tali soggetti tenderebbero ad avere un equilibrio sfavorevole di insulina e glucosio.
SENSIBILITA’ AI LIPIDI: Il gene FTO codifica per l’omonimo enzima associato alla quantità di massa grassa e al rischio di obesità sia nei bambini che negli adulti.
FABP2 è una proteina presente nelle cellule epiteliali dell’intestino tenue, dove vengono assorbiti i grassi saturi e insaturi. La alterazione è stata associata a un maggiore assorbimento degli acidi grassi da parte dell’intestino. E’ stato visto infatti che dopo un pasto ricco di grassi i soggetti tendono ad avere livelli più alti di trigliceridi nel sangue. Tendono inoltre ad avere valori più elevati per quanto riguarda il colesterolo totale e il colesterolo LDL (il colesterolo “cattivo”) e al contrario, hanno valori più bassi di colesterolo buono (HDL).
ADRB3 è un gene che codifica per un recettore coinvolto nello smaltimento del grasso corporeo (lipolisi). La variante genetica è associata a uno smaltimento del grasso meno efficiente.
Le persone con questa variante hanno spesso un indice di massa corporea più elevato, perdono peso con maggiori difficoltà seguendo diete standard e sono più propense a riprendere peso una volta terminata la dieta.
SENSIBILITA’ ALL’ATTIVITA’FISICA: ADRB2 è un gene che codifica per un recettore presente sulla membrana delle nostre cellule. I recettori ADRB2 sono coinvolti nella mobilitazione del grasso, nel mantenimento dei livelli di glucosio nel sangue e nella vasodilatazione. A livello di questo gene può essere presente una variante genetica che può modificare l’attività di questi recettori regolando la capacità di smaltire il grasso in eccesso con l’attività fisica e la possibilità di riacquistare peso dopo la dieta.
TEST GENETICO “SENSIBILITA’ ALIMENTARI”
PREDISPOSIZIONE CELIACHIA: La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, complesso proteico presente in cereali come avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale. L’intolleranza al glutine genera gravi danni alla mucosa intestinale.
Numerosi sono i geni che vengono analizzati in questo test per la predisposizione alla celiachia.
INTOLLERANZA AL LATTOSIO: Per essere assorbito dall’organismo il lattosio deve essere scomposto in zuccheri semplici ad opera dell’enzima lattasi. L’incapacità di digerire il lattosio è data dalla mancanza dell’enzima lattasi. Il lattosio non digerito rimane nel lume intestinale ad opera della flora batterica, con produzione di sintomi fastidiosi.
L’intolleranza al lattosio è riconducibile per circa il 90% dei casi ad una variazione del DNA.
SENSIBILITA’ ALLA CAFFEINA: La caffeina è un leggero stimolante che produce effetti sul sistema nervoso centrale. Un consumo moderato di caffeina è usualmente innocuo, ma in presenza di una variante genetica sfavorevole il consumo di caffeina può irritare lo stomaco, causare ansia, insonnia e mal di testa.
SENSIBILITA’ ALL’ALCOOL: Il gene ADH1C codifica per l’alcool-deidrogenasi, che metabolizza l’alcool formando acetaldeide, un composto tossico responsabile degli effetti negativi dovuti al consumo di alcool.
SENSIBILITA’ AL SALE: Il sale è fatto di sodio e cloruro. La quantità di sodio è molto importante poiché può causare l’aumento della pressione sanguigna in coloro che sono geneticamente predisposti. Il gene ACE codifica per l’enzima omonimo, che gioca un ruolo chiave nel mantenimento dell’omeostasi cardiovascolare regolando la vasocostrizione e la vasodilatazione. Studi hanno dimostrato l’associazione con la sensibilità al sale.
Una maggiore sensibilità al sale può predisporre anche ad una maggiore ritenzione di liquidi.